Un percorso facile attraverso splendidi boschi contenenti diversi biotopi interessanti. Lungo il percorso abbiamo anche molti panorami e passiamo davanti alla mostra all’aperto di Art in Wood
Il percorso inizia nei pressi della chiesa di Santa Croce (comune di ValSamoggia), poco distante da Zocca.
Percorriamo un breve tratto sulla strada asfaltata via Santa Croce, prima di svoltare a destra. Ora proseguiamo su un sentiero nel bosco. Dobbiamo prestare molta attenzione per vedere dove inizia, ma una volta che siamo su questa pista forestale il percorso è facile da seguire. Passiamo ora attraverso un bel pezzo di bosco con principalmente querce e ginepri. Il sentiero sale per un po’ fino a incontrare alcune case. Superate queste case andiamo a sinistra su una stradina asfaltata, la via Fontanelle. Ora si scende, ma poiché si sta camminando su strada asfaltata, è molto facile. Percorriamo tutta via Fontanelle fino ad arrivare a via Dragodena. Questa è una strada un po’ più grande, quindi dobbiamo fare attenzione al traffico. Lo seguiamo solo per un brevissimo tratto e poi svoltiamo subito a destra sul CAI 422-2
Iniziamo ora la nostra salita sul Monte S. Giacomo, e la prima cosa che incontriamo sono alcune imponenti castagne secolari.
Monte S. Giacomo – castagni e betulle.
Se un tempo si attribuiva grande valore ai castagneti, c’erano molte ragioni: essi davano nutrimento, legna da ardere e da falegnameria, foglie secche per la lettiera del bestiame. Oggi questi prodotti hanno perduto del loro valore ma i castagneti, per il loro aspetto di prati alberati, rimangono luoghi di grande attrattiva turistica. In primavera nei castagneti si trovano anemoni, primule, viole e orchidee spontanee. All’inizio dell’estate, mentre tra l’erba più alta compaiono gigli rossi e campanule si diffonde l’odore intenso dei fiori di castagno da cui le api producono un miele scuro, ricco di proprietà medicamentose. L’autunno è la stagione di castagne e marroni e nel sottobosco si trovano porcini, russole e galletti. Il castagneto, oltre ad essere parte della storia locale è anche un elemento molto importante del paesaggio. Le chiome degli alberi, con il loro verde intenso, rendono piacevole una visuale panoramica o rinfrescano, con la loro ombra, un momento di riposo. Nei tronchi nodosi degli alberi secolari trovano riparo uccelli notturni, picchi e diverse altre specie di animali.
Nell’area di Monte S. Giacomo si trova un biotopo di Betulla bianca. La betulla è una pianta tipica del paesaggio mitteleuropeo alpino, e raggiunge in Italia il limite di diffusione meridionale dell’areale che si estende a settentrione fino al Circolo Polare Artico. Lungo il dorsale appenninica è possibile incontrarla in stazioni isolate dove questa bellissima pianta ha trovato un microclima adatto alle proprie esigenze: temperature estive non troppo elevate ed umidità relativamente alta. Risultano censiti oltre 30 siti di betulla fra la Liguria, L’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio, l’Abruzzo e la Campania. Le betulle presenti sulle pendici dell’Etna in Sicilia, fanno parte di una specie endemica.
In Emilia Romagna si conoscono 5 nuclei:
- Campigna nel Forlivese
- Bosco del Corniglio nel Parmense
- Bocca di Ravari nel Bolognese
- Bosco del Faeto (Serramazzoni) nel Modenese
- Bosco delle Betulle di Monte S. Giacomo (Zocca) nel Modenese
Nel biotopo dove passiamo sul Monte San Giacomo la betulla è di origine spontanea e si estende per circa un ettaro all’interno di un vecchio castagneto da frutto. Lo sviluppo vegetativo maggiore è in un impluvio, con una popolazione censita di circa mille piante di betulla fra giovani e adulte. Il nucleo pioniere lo troviamo nella zona nord dell’area con alcuni esemplari di notevole dimensioni: da notare “nonna betulla” di oltre 100 anni.
Il nostro itinerario sul Monte S. Giacomo segue il sentiero delle betulle e possiamo ammirare da vicino questi splendidi alberi. Superata la vetta del Monte S. Giacomo, lasciamo il bosco di betulle e arriviamo alla mostra all’aperto Art in Wood. Art in Wood è un laboratorio creativo per la realizzazione di opere con materiali naturali nei boschi di Monte S.Giacomo a Zocca (Mo), avente come oggetto il rapporto fra l’uomo, la natura, il contesto di vita finalizzato alla valorizzazione dell’ambiente. Un’iniziativa aperta ad artisti professionisti e non, interessati a lasciare una loro “impronta” sull’Appennino. Le opere si trovano lungo la strada sterrata che percorriamo e anche lungo i piccoli sentieri forestali che costeggiano il nostro percorso. La mostra è costantemente integrata con nuove opere. Il 2021, in particolare, è sembrato un anno produttivo, a giudicare dal numero di opere recenti. Questo potrebbe essere uno dei pochi effetti positivi del lockdown!
Quando abbiamo percorso completamente la zona con Art in Wood, arriviamo al museo del Castagno e del Borlengo.
Museo del Castagno e del Borlengo
In omaggio al castagno, tanto importante per Zocca, nella splendida e storica cornice dell’Antico Ospitale di S. Giacomo, sorge il Centro documentazione Museo del Castagno. Il museo costituito da tre sale, ripercorre la storia della castagna attraverso gli oggetti ad essa legati, gli strumenti per la cura del castagno e per la lavorazione dei suoi prodotti, i caratteri di quest’albero, la sua distribuzione, le malattie e gli innesti.
Tra gli alberi intorno al museo troviamo una serie di tavoli da picnic.
A due passi dall’Ostello e dal Museo del Castagno e del Borlengo si pratica uno sport tradizionale, il lancio della Ruzzola presso i treppi (le piste).
Il resto della passeggiata porta attraverso un’area con molti più spazi aperti rispetto a prima. Seguiamo per un tratto un crinale su una stretta strada asfaltata, dove si scorge in lontananza Zocca sulla sinistra. Quando più avanti iniziamo la nostra discesa verso Santa Croce, seguiamo una comoda strada sterrata in modo da poter camminare senza problemi. In quest’ultima parte abbiamo ancora dei bei panorami e con un po’ di fortuna possiamo vedere i caprioli.
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso orario.
Tempo impiegato: totale = 6 ore 18 minuti di cui in movimento = 3 ore 15 minuti
Presenza di tavoli picnic: 6,3 km dall’inizio
Presenza di acqua potabile: assente
Il percorso è facile dal punto di vista tecnico.
Questo percorso è su un tipo di strada e sentieri percorribile anche in condizioni invernali. E poiché siamo ad una certa altitudine, siamo ben al di sopra della nebbia. Quindi un itinerario ideale per camminare in inverno: sopra la nebbia ma sotto la neve!
Presenza di segnavia bianco-rosso:
CAI 422-2: km 2,95 > 3,95 e 5,5 > 7,5
CAI 432: km 9,3 > fine